Curcio Medie

Il termine «Vangelo» può avere il significato di messaggio di salvezza portato nel mondo da Gesù Cristo o riferirsi agli scritti che contengono questo messaggio, cioè ai quattro Vangeli canonici. La buona novella, proclamata da Cristo, consiste essenzialmente nell’annuncio che Gesù, ossia il figlio di Dio, è venuto per salvare il mondo, attraverso la sua dottrina e soprattutto attraverso il mistero della sua morte e della sua resurrezione. I quattro Vangeli canonici, ossia riconosciuti dalla Chiesa, sono quelli di Matteo, Marco, Luca e Giovanni. Per molto tempo si era creduto che quello di Matteo fosse il più antico, e quindi la fonte degli altri due. Ma un esame più attento del problema ha mostrato come il primo Vangelo, oltre un fondo suo proprio molto antico, avesse anche diversi elementi attinti da quello di Marco e da quello di Luca, o almeno da una fonte comune, utilizzata anche da Marco e da Luca.

Occorre inoltre distinguere tra il Vangelo di Matteo scritto in aramaico, molto antico e che potrebbe essere la fonte comune, e il Vangelo di Matteo scritto in greco, che è certamente posteriore e può avere attinto anche da Marco e da Luca. Mentre i primi tre Vangeli, di Matteo, di Marco e di Luca, hanno molti elementi in comune, molto diverso per stile, contenuto e prospettive teologiche (v. teologia) è quello di Giovanni, la cui composizione ordinariamente viene collocata nell’ultimo decennio del I secolo.

Sono detti «apocrifi» quei Vangeli, non canonici, che la Chiesa non ha accolto nel canone neotestamentario.