Curcio Medie

L’arcipelago del Giappone è composto da oltre 3500 isole, disposte in modo da formare un arco concavo verso le coste orientali del continente asiatico. A sud è bagnato dal mar Cinese Orientale, ad est dall’oceano Pacifico, a nord dal mar di Ohotsk, ad ovest dal mare dal Giappone. Il territorio, occupato per il 95% dalle quattro isole maggiori (da nord a sud: Hokkaido, Honshu, Shikoku e Kyushu) ha una superficie di 372.824 km². Il paese, che i Giapponesi chiamano Nippon («sol levante»), è retto da una monarchia costituzionale; capitale è Tokyo.

 

Superficie: 372.824 km²
Abitanti: 126.850.000 (2014)
Densità: 337 ab./km²
Forma di governo: monarchia costituzionale
Capitale: Tokyo (13 010 287 ab., 29.870.000 aggl. urbano)
Altre città: Yokohama 3.427.000 ab., Osaka 2.599.000 ab. (16.350.000 aggl. urbano), Nagoya 2.171.000 ab. (8.655.000 aggl. urbano), Sapporo 1.822.000 ab., Kobe 1.494.000 ab., Kyoto 1.468.000 ab., Fukuoka 1.341.000 ab., Kawasaki 1.250.000 ab., Hiroshima 1.126.000 ab., Kitakyushu 1.011.000 ab., Sendai 1.008.000 ab., Chiba 887.000 ab., Setagaya 815.000 ab., Sakai 792.000 ab., Kumamoto 662.000 ab., Nerima 657.000 ab., Ota 650.000 ab., Okayama 627.000 ab., Edogawa 620.000 ab., Adachi 617.000 ab., Sagamihara 606.000 ab., Hamamatsu 582.000 ab., Kagoshima 552.000 ab., Funabashi 550.000 ab., Hachioji 536.000 ab., Suginami 522.000 ab., Higashiosaka 515.000 ab., Itabashi 513.000 ab., Niigata 501.000 ab.
Gruppi etnici: Giapponesi 98,7%, Coreani 0,5%, Asiatici 0,5%, altri 0,3%
Confini: mare di Ohotsk a nord, oceano Pacifico ad est, mar Cinese orientale a sud, mar del Giappone ad est
Monti principali: Fujisan 3.776 m, Kitadake 3.192 m
Fiumi principali: Shinanogawa 367 km, Tonegawa 322 km, Ishikarigawa 268 km, Teshiogawa 256 km
Laghi principali: Biwako 670 km², Kasumigaura 168 km², Saromako 152 km², Inawashiroko 103 km²
Isole principali: Honshu 227.939 km², Hokkaido 77.981 km², Kyushu 36.728 km², Shikoku 18.297 km², Etorofuto 3.183 km², Kunashirito 1.499 km², Okinawajima 1.204 km²
Clima: temperato, tropicale
Lingua: giapponese
Religione: buddhista, scintoista
Moneta: Yen giapponese
Adesione agli organismi internazionali: APEC, EBRD, OCDE, ONU
 

 

 

Popolazione
Come si presenta il Giappone a livello demografico?
Sono quasi 127 milioni gli abitanti che popolano il Giappone, uno dei paesi più densamente popolati dell’intero pianeta. La popolazione è distribuita in modo molto irregolare con forti differenze fra città e campagna. Nonostante, infatti, l’alta densità esistono vasti spazi ancora poco abitati (in particolare le zone montuose dell’interno), mentre oltre il 65% dei giapponesi si concentra nei grandi agglomerati urbani delle fasce costiere, dove le condizioni di vivibilità diventano sempre più critiche.
Dal punto di vista etnico il popolo giapponese è molto omogeneo, anche se permangono incertezze circa l’origine e il periodo di una supposta immigrazione dal continente. Il lungo isolamento dei giapponesi ha rafforzato la loro convinzione di appartenere ad una etnia a parte.
La minoranza etnica degli Ainu, dei quali rimangono solo 15.000 individui nella più settentrionale delle isole, discende probabilmente dai primitivi abitanti del Giappone.
Il giapponese è la lingua parlata in tutto il paese; la scrittura è derivata da quella cinese.
Lo shintoismo, un tempo culto di stato e tuttora praticato dal 90%, della popolazione, non è una vera e propria religione quanto piuttosto una forma di venerazione degli antenati. Per questo motivo non è in contraddizione ma convive con la fede buddhista, professata da circa il 75% dei giapponesi.

 

Usanze e costumi
I Giapponesi abitano in case di legno a due piani, basse perché a causa delle grande sismicità del territorio ci sono spesso scosse anche di grande entità. Gli ambienti della casa sono divisi da pareti mobili, che permettono di adattasi agli usi e circostanze più vari. Tale destinazione determina anche una scarsezza di mobilio, adoperato per esigenze strettamente necessarie: infatti, i giapponesi pranzano seduti su un cuscino davanti a bassi tavolini, che scompaiono al termine del pasto. Il letto è costituito da semplici materassi stesi sul pavimento ricoperto di stuoie. Il guanciale maschile è rettangolare, mentre quello femminile è di legno con un'imbottitura sulla quale la donna poggia la guancia.
Tipico della casa è una specie di stipo votivo (tokouoma), che conserva oggetti artistici e le tavolette iscritte col nome degli avi. L’abbigliamento è costituito per gli uomini da una camicia (jubon), seguita da una sottoveste (dogi), sulla quale mettono il vestito (kimono). Le donne usano dei grembiuli con due kimono tenuti da una fettuccia di stoffa sopra cui si avvolgono i fianchi con una fascia (ohi) di seta damascata. Esse, inoltre si acconciano i capelli in maniera complicata, a seconda dell'età e del ceto sociale. Il cibo prevalente è il riso; i giapponesi usano una salsa preparata con la soia (shoyu) per varie pietanze. Bevono il sakè, ossia una specie di acquavite ricavata da riso fermentato, la birra e il tè verde. In passato usavano per posata lo hasbi, ora sostituito dalla posateria europea.
L'ordinamento è patriarcale. Il matrimonio avviene con il passaggio della sposa nella casa dello sposo ove si svolge una breve cerimonia. La successione dei beni si attuava fino a qualche decennio fa con l'istituto dello inkyo, secondo il quale il padre, nella vecchiaia, cedeva tutti i diritti al figlio maggiore.

Le città
Tokyo (13 010 287, con 29.870.000 nell’agglomerato urbano) è la città capitale del Giappone e si trova nell’isola di Honshn, situata nella baia omonima nella parte più interna del golfo di Sagami, sulla foce del fiume Sumuda. La zona, a breve distanza dal Fujiyama, è particolarmente sismica, e la città è stata varie volte danneggiata dai terremoti. Nell’entroterra si estende la maggior pianura del Giappone. Negli ultimi 50 anni la disponibilità di energia idroelettrica ha favorito lo sviluppo di industrie manifatturiere di ogni genere (chimiche, metallurgiche, tessili, alimentari, ecc.). Maggiore centro economico dello Stato, Tokyo è anche sede di varie istituzioni culturali (università, accademie, biblioteche, musei, ecc.) ed è la città più popolosa della Terra. Vi confluiscono tutte le vie di comunicazione del paese, ed è collegata con le maggiori città del mondo da una fitta rete aerea. Giungono a Tokyo navi di piccolo e medio tonnellaggio, il suo vero porto è quindi Yokohama, a 30 km, con ottimi fondali.
Conosciuta con l’antico nome di Edo o Yedo, Tokyo era, intorno al XII secolo, una piccola borgata di pescatori. Un generale al seguito di Minamoto Yoritomo, Edo Taro (da cui il primo nome della città), vi stabilì intorno alla fine di quel secolo un presidio militare di una certa importanza strategica. Nel 1603 la località fu scelta come sede di governo dagli shógun Tokugawa, in concorrenza con quella imperiale di Kyoto. Ieyasu vi costruì un castello, che fu completato nel 1619. In seguito al prosciugamento dei terreni lagunari circostanti, la città poté svilupparsi tutt’intorno al castello, raggiungendo grande importanza come centro economico oltre che governativo.
Lo sviluppo monumentale della città fu promosso dai Tokugawa attraverso la costruzione dei grandi mausolei di Shiba e di Ueno. Nel 1868, con la restaurazione imperiale, la città fu confermata come capitale dell’Impero e ribattezzata con il nome di Tokyo (la «capitale orientale»). Il terremoto del 1923 la rase al suolo; dalle rovine è sorta una città più moderna con quartieri residenziali e ampie strade. Il palazzo imperiale (XIX secolo) è l’unico edificio civile in cui perdura l’antica tradizione; cinto da grandiose mura, è inaccessibile al pubblico e circondato dalle sedi dei ministeri e delle ambasciate.
Tra i numerosi edifici religiosi, si ricordano: le tombe degli shógun Tokugawa, con guarnizioni metalliche traforate, lacche e pitture e una serie di 212 lampade in bronzo (XVIII secolo); gli altri templi sono del XIX secolo. A Tokyo ci sono inoltre grandi parchi, tra cui famoso quello di Uend. Numerosi sono anche i musei di arte e storia. La città progettata dal famoso architetto Kenzo Tange è divisa in quartiere, tra i più importanti: Marunonchi (dove si svolge la vita politica ed economica della città), Chuo Ku (dove sono concentrate le banche e le agenzie commerciali), Kanda (centro universitario e culturale), Ginza (dove si trovano negozi e teatri). Con lo sviluppo economico degli ultimi anni Tokyo è una delle principali città al mondo dal punto di vista degli affari internazionali.
Altri grandi centri urbani del Giappone sono: Yokohama, Osaka e Nagoya.

Territorio
Analizziamo ora le caratteristiche morfologiche del Paese.
Stato insulare dell'Asia orientale, il Giappone viene chiamato anche Nippon, che corrisponde alla pronuncia giapponese del termine Jihpen («il paese del sole levante»).
Costituito da un grande arcipelago, il Giappone comprende quattro isole principali (Hokkaido o Yezo, Honshu o Hondo, Shikoku e Kyushu) e circa 1.000 isole minori situate nelle acque adiacenti. La capitale Tokyo (8.130.000 abitanti nel centro urbano e 29.870.000 distribuiti nell’interland), attualmente la più popolosa città del mondo. Prima della Seconda Guerra mondiale l'impero giapponese comprendeva anche la metà meridionale dell'isola Sachalin (Karafuto) e le isole Curili (passate alla Russia), l'isola di Formosa (Taiwan), restituita alla Cina, le isole Ryukyu, Bonin, Izu e Vulcano (passate sotto l'amministrazione fiduciaria degli USA), la Corea, la Manciuria, le isole Pescadores, Caroline, Marianne e Marshall; per cui i limiti territoriali hanno subito una diminuzione del 46%.
Morfologicamente l'arcipelago giapponese rappresenta il margine orientale dell'Asia rimasto isolato in seguito all'abbassamento del fondo del mar del Giappone e del mar Cinese orientale, determinato da movimenti orogenetici dell'era cenozoica. Il territorio, senza dubbio fra i più belli della Terra, è prevalentemente montuoso, ma presenta un rilievo aspro e irregolare in virtù, soprattutto, dell'attività endogena. Il territorio del Giappone si estende, da nordest a sudovest, per circa 1900 km con una larghezza non superiore ai 230 km.
Il 75% della superficie è occupata da aspri rilievi montuosi, con versanti scoscesi e inadatti alle coltivazioni (soprattutto verso est). Le cime più elevate, oltre i 3000 m, fanno parte delle cosiddette Alpi giapponesi, il più imponente massiccio del paese, situato nell’isola di Honshu. Più di 150 montagne sono in realtà dei grandi vulcani, 60 dei quali ancora attivi: l’estremo lembo della cosiddetta «cintura di fuoco» che corre lungo tutto il Pacifico. Strette e profonde sono le valli; rare e per lo più costiere le pianure, percorse da brevi corsi d’acqua a regime torrentizio: uniche eccezioni il fiume Tone (367 km) e lo Shinano (369 km), entrambi nell’isola di Honshu, dove si trova anche il lago Biwa (689 km²).
Il Giappone appoggia su una parte della crosta terrestre particolarmente instabile e perciò è soggetto a frequenti terremoti (nel 1923 una scossa violentissima distrusse la maggior parte del centro della metropoli di Tokyo). I terremoti che si sviluppano in fondo al mare provocano onde gigantesche (tsunami), che talvolta provocano gravi danni sulle coste dove vanno a infrangersi.
L’isola di Honshu è attraversata da nord a sud da diverse catene aspre e accidentate con numerose diramazioni. Nella parte settentrionale dell'isola le più alte cime sono costituite in prevalenza da coni vulcanici (Ganzyusan, 2.041 m; Chokaisan, 2.230 m); più a sud, il monte Iide si eleva a 2.105 m e il vulcano Bantai a 1.319 m; al centro della catena assiale di Honshu campeggia il vulcano attivo di Asama (2.542 m) e a sud il famoso Fuji che con i suoi 3.776 m di altezza costituisce la più alta montagna del Giappone, un meraviglioso e perfetto cono vulcanico, inattivo dal 1708. Nella parte centro occidentale si trovano le Alpi Giapponesi, che superano i 3.000 m d’altezza (Yari, 3.180 m; Ontake, 3.063 m; Shirane, 3.192 m).
L’isola di Shikoku non ha catene vulcaniche; l’isola di Kyushu ne ha, invece, diverse tra cui le più importanti sono il Kujusan (1.788 m), l'AsoSan e il Sakurajima; Hokkaido ha vulcani attivi come il Tarumae Yama. Complessivamente vi sono nel Giappone circa 190 vulcani, di cui 58 tuttora attivi. I movimenti sismici sono molto frequenti, in media 4 o 5 al giorno, laddove ogni sei o sette anni si verificano scosse di proporzioni catastrofiche (quella del 1° settembre 1923 provocò la distruzione totale di Yokohama e di gran parte di Tokyo). Le scarse e limitate zone pianeggianti si trovano generalmente in prossimità delle coste e sono di natura alluvionale o tettonica; le più importanti sono quelle di Kwanto, su cui sorgono le città di Tokyo e Yokohama, Nobi e Kinnai.
Per la sua particolare conformazione geografica il Giappone ha fiumi di modesta portata, che offrono però la possibilità di un intenso sfruttamento idroelettrico. I principali corsi d'acqua sono il Tone (145 km) che ha il più ampio bacino (15.763 km²), e lo Shinano (370 km), il più lungo. Si trovano entrambi nell'isola di Hondo e sono tributari rispettivamente del Pacifico e del mar del Giappone. Numerosi sono i laghi e di varia natura; solo il Biwa, però, presso Kyoto, ha una superficie apprezzabile (689 km²).

Il vulcanismo
Il vulcanismo (o vulcanesimo) è un fenomeno molto diffuso nel mondo ed è rappresentato dalla fuoriuscita da fessure della litosfera di materiali fluidi (magmi), solidi (proietti vulcanici, lapilli, sabbie e ceneri), liquidi (acque termominerali) e gassosi (vapore acqueo, acido cloridrico, azoto, idrogeno, acido borico, anidride solforosa, ecc.) ad altissima temperatura. Una parte di questi materiali si riversa nelle immediate adiacenze della spaccatura vulcanica, creando spesso un'altura di forma tipicamente conica o a cupola e contribuendo continuamente ad innalzarla.
Il vulcano, propriamente detto, è una fenditura della crosta terrestre, di forma e dimensioni molto varie, in comunicazione con un deposito più o meno profondo di materiale magmatico (serbatoio o bacino magmatico, o focolare vulcanico). Un vulcano comprende: un condotto o camino vulcanico (detto centrale, se da esso si dipartono condotti di minori dimensioni o secondari), che rappresenta la via di comunicazione diretta tra il serbatoio magmatico e l'esterno; un cratere, parte terminale del condotto (detto centrale, se esistono più condotti secondari con crateri avventizi o secondari); e una montagna vulcanica (apparato vulcanico esterno), costituita dai materiali eruttati che si accumulano intorno al cratere e che, impropriamente, viene chiamato vulcano.
Qualora esista la montagna vulcanica, il condotto si prolunga attraverso di essa, e gli eventuali condotti secondari si aprono sui suoi fianchi. I vulcani sono per lo più frequenti nelle isole (del Giappone, dove ci sono circa 190 vulcani, di cui 58 tuttora attivi, nelle isole greche, isole del Pacifico, Sicilia e isole Eolie, ecc.) e lungo le coste dei continenti (coste occidentali dell’America, dell'Australia, ecc.); in generale, la loro distribuzione geografica è in relazione alle zone ove più intense sono le dislocazioni della crosta terrestre.
Un'eruzione vulcanica, nella sua manifestazione più completa, ha inizio con una fase premonitoria (terremoti, boati, ecc.), alla quale segue una fase parossistica o esplosiva, con lancio violento di brandelli di lava precedentemente solidificata lungo il condotto, gas vari, lapilli, bombe, ecc., seguita a sua volta dalla fase eruttiva vera e propria con fuoriuscita di quantitativi vari di magma fluido. Tale fase si estingue con la fase solfatarica, dopo di che il vulcano diventa quiescente, se dopo un intervallo più o meno lungo riprende la sua attività, o spento se, per la durata di tempi geologici, è cessata ogni manifestazione. Naturalmente, una o più fasi possono mancare, in dipendenza di vari fattori.
Per quanto riguarda le cause del vulcanismo, dapprima si ritenne che le acque del mare, filtrando attraverso il fondo marino e raggiungendo zone molto profonde, ove la temperatura è elevatissima, si convertissero in vapore con sviluppo di enormi pressioni e conseguenti esplosioni vulcaniche; una seconda ipotesi fu quella secondo la quale la pressione delle zolle solidificate della crosta terrestre sulle sottostanti masse magmatiche fluide ne provocherebbe la fuoriuscita attraverso linee di frattura.
Due ipotesi più recenti, e che presentano punti di contatto, sono quelle secondo le quali il magma sarebbe sollecitato a fuoriuscire all'esterno da forze insite nella massa fluida stessa e dovute, secondo la prima ipotesi, alla contrazione della crosta terrestre e quindi a compressione della massa magmatica con origine di reazioni, e, in base alla seconda, alla pressione dei gas presenti nella massa e crescente con il crescere della temperatura, sino a raggiungere un valore tale da provocare fenomeni esplosivi. Un'ultima e più accettabile ipotesi è quella che attribuisce l'eruzione vulcanica alla spinta delle sostanze volatili inizialmente disciolte nel magma e che si liberano man mano che da questo si separano e si consolidano minerali cristallizzati.

Clima
Com’è il tempo in Giappone?
La grande estensione latitudinale del Giappone, dalle fredde regioni siberiane al Pacifico subtropicale, rende molto vario il clima, ovunque caratterizzato da forti escursioni stagionali dovute alle influenze monsoniche e alle correnti marine: quella calda (Kuro Shio) che proviene dal sud e lambisce le coste orientali e quella fredda (Oya Shio) che scorre verso sud e bagna le coste di Hokkaido e di Honshu settentrionale, determinando temperature molto rigide.
Parimenti il monsone invernale investe il Giappone da nordovest causando annuvolamenti e precipitazioni nevose nella parte occidentale del suo territorio, mentre la barriera montuosa protegge la parte orientale in cui prevale il buon tempo. Nel periodo da maggio a settembre, invece, spira il monsone estivo dal sud e il tempo è bello, ad eccezione del periodo delle piogge estive.
In autunno sono frequenti i tifoni che spirano da sud e sudovest con violenza e comportano precipitazioni abbondanti e spesso rovinose. La temperatura media annuale registrata all'osservatorio di Sapporo (Hokkaido occidentale) è di 6,9°C; a Tokyo è di 13,8°C; ad Osaka è di 15°C; a Fukuoka (Kyushu settentrionale) è di 14,9°C. L'umidità varia dal 71 all'86% ed è particolarmente alta durante l'estate; la piovosità annuale oscilla da 1.000 a 2.000 mm. In definitiva il clima è buono e mite ed offre favorevoli condizioni per la vegetazione.

Fauna e flora
Che tipo di ambiente si è creato in Giappone?
Infatti, il 70% del territorio giapponese è coperto da foreste. Fra le piante coltivate peculiari del Giappone sono il ciliegio, il pesco, le azalee; molto progrediti e curati sono il giardinaggio e la floricoltura (una vera e propria arte coltivata fin dal VI secolo.
La fauna del Giappone, ricca e varia, è affine a quella della Siberia e della Cina, con infiltrazioni indocinesi: annovera inoltre specie tipiche delle zone fredde, come la tigre siberiana dell'isola di Sachalin, e altre di tipo subtropicale, come il macaco dalla faccia rossa delle isole Hondo e Shikoku. L'isolamento ha consentito la formazione di specie autoctone: se ne contano circa 27 tra i mammiferi e 20 tra gli uccelli. Scarsi sono i rettili; nelle acque interne di Hondo si trova la salamandra gigante. Numerose sono le specie di pesci d'acqua dolce e molti gli invertebrati.

Economia
Affrontiamo ora insieme gli aspetti economici del sistema giapponese.
A nessun paese al mondo meglio che al Giappone si adatta repressione «miracolo economico» per descrivere l’eccezionale sviluppo, dal dopoguerra in poi. Dal 1953 al 1970 l’economia giapponese è, infatti, cresciuta al ritmo del 10% annuo ed oggi il Giappone è uno dei paesi più ricchi del mondo con un prodotto interno lordo (Pil) inferiore solo a quello degli Stati Uniti e della Cina, e un saldo commerciale (vale a dire la differenza fra il valore dato dalle esportazioni e quello dato dalle importazioni) assolutamente invidiabile.
Nel complesso dell’economia giapponese l’agricoltura e la pesca svolgono ormai un ruolo marginale, anche se assicurano il 70% del fabbisogno alimentare del paese. A causa delle caratteristiche montuose del territorio, solo il 15% della superficie complessiva è coltivabile, ma l’impiego di moderne tecniche agricole fa sì che la produttività del suolo sia molto alta. In generale lo sfruttamento è più intenso al sud che al nord per motivi climatici.
Il riso costituisce tradizionalmente la base dell'alimentazione e la sua coltivazione si estende sulla metà del suolo agricolo. Abbastanza diffusi sono anche frumento, orzo, soia e tè; minore importanza hanno le colture di tabacco, barbabietola, canna da zucchero e agrumi, che alimentano anche l'esportazione di conserve. Un posto rilevante occupa, infine, la coltura del gelso, legata alla fiorente bachicoltura. L’allevamento del bestiame (soprattutto bovini), un tempo non molto diffuso, assume sempre maggiore importanza.
Notevole importanza ha la pesca marittima, che impiega circa un milione di persone e oltre mezzo milione di battelli di ogni specie. Con la produzione di 5.259.000 t di pesce (sardine, sgombri, salmoni) essa pone il Giappone al primo posto nel mondo, e alimenta una fiorente industria conserviera e di estrazione di derivati. L’industria peschiera giapponese è la più grande del mondo, sebbene impieghi solo l’1% di manodopera. In Giappone continua ad essere praticata inoltre la caccia delle balene ritenuta illegale dal 1988. Sulle coste meridionali è diffusa la pesca di perle e coralli. Dalle foreste, che ricoprono circa il 60% del territorio, si ricavano legni pregiati.
Le risorse minerarie sono modeste, fatta eccezione per il rame e per lo zolfo; scarsi sono i minerali di ferro; più abbondanti, ma scadenti, i giacimenti di carbone e lignite, limitata invece la produzione petrolifera (i principali giacimenti si trovano ad Akita e Chiba). Quasi il 90% delle risorse energetiche, in particolare petrolio, proviene infatti dall’estero.
Malgrado la necessaria importazione della materia prima, il Giappone contende alla Germania occidentale il terzo posto nel mondo dopo USA e Russia come migliore produttrice di alluminio. L’energia elettrica, benché abbastanza rilevante, risulta inferiore al fabbisogno per cui il Giappone ha istituito centrali elettronucleari che forniscono il 30% dell’energia necessaria.
L'industria che vanta le più antiche tradizioni è quella della seta cui vanno accoppiate quelle più recenti che producono fibre tessili artificiali e fibre sintetiche. Imponente è altresì l'industria cotoniera, che ha il suo principale centro produttivo in Osaka. La base della ricchezza del paese è costituita dall’industria manifatturiera.
In generale, tutti i rimanenti settori dell'industria moderna sono presenti nel Giappone: quella imponente delle costruzioni navali, della gomma, della carta, del vetro, della porcellana, del cemento, quella chimica (specialmente dei fertilizzanti), aeronautica, elettrica, radiotecnica, automobilistica, meccanica fine e di precisione (che fabbrica ed esporta soprattutto strumenti ottici, geodetici e orologi). Si trovano anche industrie siderurgiche e petrolchimiche. Fiorente l’industria automobilistica (le grandi case giapponesi famose in tutto il mondo sono Honda, Mitsubishi, Nissan, Toyota), e motociclistica (le principali fabbriche sono a Nagasaki, Kobe, Tamano, Yokohama, Hiroshima). Le industrie dell’ultima generazione riguardano l’elettronica, la microelettronica e l’informatica.
Oggi comunque il settore principale è rappresentato dal terziario, in cui il paese è all'avanguardia: banche, assicurazioni, trasporti e ricerca scientifica. Più del 68% del prodotto interno lordo deriva da questo settore. Le vie di comunicazione, pur trovando un naturale ostacolo allo sviluppo nella morfologia del paese, sono buone. I principali porti, costituenti il tessuto connettivo dell'attività commerciale, sono: Yokohama (emporio della seta), Kobe, Osaka, Moji, Otaru e Muroran.

Ordinamento politico
Affrontiamo ora la storia politica del Paese.
Rimasto isolato per secoli, alla fine del secolo scorso il Giappone si rese conto della necessità di aprirsi alle influenze occidentali per difendersi dalla colonizzazione politica ed economica. Il processo di modernizzazione fu velocissimo e nel giro di pochi anni il paese si presentò sullo scenario internazionale con una aggressiva politica espansionistica, che gli assicurò un ruolo egemone nel contesto asiatico. Ottenuto il primo successo militare con la Cina (1894-1895) e impossessatosi di Formosa (l’attuale Taiwan), nel 1904-1905 il Giappone sconfisse la Russia e occupò la Corea e parte della Manciuria. Uscito vittorioso nel primo conflitto mondiale, puntò alla conquista dell’Asia orientale. Negli anni Trenta si impossessò della Manciuria e, alleatosi con la Germania e l’Italia, occupò l’Indocina francese nel 1940 - 1941, poco prima di dichiarare guerra agli Stati Uniti con un attacco a sorpresa a Pearl Harbour, nelle Hawaii. Sconfitto dalle forze alleate, nell’agosto 1945 subì la terribile aggressione atomica di Nagasaki e Hiroshima. Nella stessa settimana la Manciuria e la Corea furono invase dai sovietici; il Giappone fu governato dalle truppe di occupazione alleate fino al 1951.
La Costituzione del 1947, tutt’oggi in vigore, vieta di prendere parte a qualunque conflitto in corso o di possedere un esercito per scopi aggressivi. In base ad un accordo con gli Usa, però, il paese ha preso parte ai conflitti innescati dalla «guerra al terrorismo» statunitense.
Il Giappone è una monarchia costituzionale ereditaria; l’imperatore ha rinunciato agli attributi divini e ha assunto un ruolo rappresentativo. Il potere legislativo è affidato a un parlamento bicamerale, il potere esecutivo al governo. Il paese è suddiviso in 8 regioni geografiche e 47 prefetture.

Hiroshima e Nagasaki
Hiroshima e Nagasaki sono le due città del Giappone distrutte dalle bombe atomiche sganciate dall’aviazione americana durante la Seconda Guerra Mondiale.
Hiroshima è situata nell'isola di Honshú, nella sua parte più occidentale.
Fu semidistrutta il 6 agosto 1945 dalla prima bomba atomica sganciata dagli Alleati. Su una popolazione di 343.960 abitanti, i morti di quel giorno furono 86.000; i feriti e i dispersi 61.100; gravissimi i danni dovuti agli effetti termici e radioattivi. Oggi Hiroshima, completamente ricostruita e progettata dall’architetto Kenzo Tange, ha più di un milione di abitanti e una fiorente attività industriale.
Nella zona in cui fui sganciata la bomba atomica è stato costruito un parco della pace che comprende un museo dedicato al ricordo con testimonianze raccapriccianti.
Appena tre giorni dopo lo scoppio della bomba atomica su Hiroshima ne venne sganciata un’altra su Nagasaki, città del Giappone situata sulla costa occidentale dell'isola di Kvùsha, i morti furono 39.000. Oggi Nagasaki è un vivace porto di transito (ha 400 mila abitanti circa); le basi della sua economia sono la pesca, l'attività cantieristica e alcune industrie tessili.

ATTIVITÀ PER LE COMPETENZE

1- Descrivi le caratteristiche demografiche del Paese.

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2-Quali sono le principali caratteristiche morfologiche del territorio?

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3- Indica le principali fasce climatiche della nazione.

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4- A livello di flora e fauna, cosa possiamo dire dello Stato in questione?

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5- Riporta, in un breve testo di 10 righe, gli aspetti salienti dell’economia nazionale.

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Un coloratissimo campo di fiori a Hokkaido.
Il sushi, tipico piatto della cucina giapponese a base di pesce crudo, ormai di moda in tutto il mondo.
Tokyo Tower.
L’isola di Miyaco, Okinawa.
Tre ragazze in abiti da geisha, antichissima tradizione giapponese.