Curcio Medie

Tracce dei temi -> Letteratura

  • Tema 1

    1. Fai l’analisi grammaticale e logica del seguente brano: C’era una volta una regina che cuciva accanto a una grande finestra d’ebano e guardava il candido manto di neve che si era posato su tutto il regno. Distratta, si punse con l’ago e tre gocce di sangue caddero sulla neve candida. Il rosso era così bello sul candore che ella pensò: «Potessi un giorno avere una figlia bianca come la neve, rossa come il sangue e nera come l’ebano». Dopo poco tempo diede alla luce una bimba bellissima, con la pelle bianca come la neve, le guance rosse come il sangue e i capelli neri come l’ebano. La chiamarono Biancaneve. (Tratto da Le più belle fiabe dei fratelli Grimm, Armando Curcio Editore, Roma, 2013)
  • Tema 2

    2. Fai l’analisi grammaticale e logica del seguente brano: Pinocchio si rivelò subito un vero discolo: appena iniziò a camminare, prese l’uscio di casa e fuggì lontano. Gridò e accusò così forte il povero Geppetto che un carabiniere lo arrestò e lo portò in prigione. Quella sera, tornato a casa, Pinocchio fu rimproverato da un grillo saggio. Il burattino, scocciato per i rimproveri, non ci pensò due volte e lo schiacciò con un martello! (Tratto da Pinocchio, Armando Curcio Editore, Roma, 2014)
  • Tema 3

    3. Qual è la concezione dell’amore nella poetica del Dolce Stil Novo? Come viene rappresentata la figura della donna amata? Perché Dante Alighieri arriva a superare questa concezione nella Commedia?
  • Tema 4

    4. Il V canto dell’Inferno di Dante presenta due personaggi molto particolari: Paolo e Francesca. Innamorati e condannati all’inferno per peccato di lussuria, Dante concede loro di rimanere insieme anche nella dannazione. Qual è la loro storia? Che atteggiamento ha Dante nei loro confronti?
  • Tema 5

    5. Fai la parafrasi e l’analisi dei seguenti versi tratti da Dante, Inferno, canto I: Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita. Ahi quanto a dir qual era è cosa dura esta selva selvaggia e aspra e forte che nel pensier rinova la paura! Tant’è amara che poco è più morte; ma per trattar del ben ch’i’ vi trovai, dirò de l’altre cose ch’i’ v’ ho scorte. Io non so ben ridir com’i’ v’intrai, tant’era pien di sonno a quel punto che la verace via abbandonai. Ma poi ch’i’ fui al piè d’un colle giunto, là dove terminava quella valle che m’avea di paura il cor compunto, guardai in alto e vidi le sue spalle vestite già de’ raggi del pianeta che mena dritto altrui per ogne calle. Allor fu la paura un poco queta, che nel lago del cor m’era durata la notte ch’i’ passai con tanta pieta. E come quei che con lena affannata, uscito fuor del pelago a la riva, si volge a l’acqua perigliosa e guata, così l’animo mio, ch’ancor fuggiva, si volse a retro a rimirar lo passo che non lasciò già mai persona viva.
  • Tema 6

    6. Francesco Petrarca è famoso soprattutto per il suo Canzoniere. Di che cosa parla quest’opera? Che legami ha con la biografia del poeta? In che cosa si differenzia la rappresentazione della donna amata in Petrarca rispetto a quella stilnovista?
  • Tema 7

    6. Francesco Petrarca è famoso soprattutto per il suo Canzoniere. Di che cosa parla quest’opera? Che legami ha con la biografia del poeta? In che cosa si differenzia la rappresentazione della donna amata in Petrarca rispetto a quella stilnovista?

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