Curcio Medie

L'articolo

Andiamo a scoprire cos'è l'articolo! 

Identikit dell’articolo
Nel parlare quotidiano vi sono parti del discorso che ripetiamo così spesso da non rendercene più conto. Riflettiamo sulle frasi:

Il cane abbaia.
Un cane abbaia.
Dei cani abbaiano.

L’abbaiare è il medesimo, ma nel primo caso si parla di un cane specifico (il mio, del vicino, di Carlo ecc.), nel secondo caso di un cane qualunque (uno che è passato per strada, che si trova in un giardino nelle vicinanze,  ecc.), nel terzo caso si parla di un insieme indeterminato, solo una parte della possibile totalità dei cani. Osserviamo altri casi:

La bambina correva.
Una bambina correva.
Delle bambine correvano.

Ancora una volta parliamo della stessa azione, ma subito e con certezza sappiamo se si tratta di un soggetto determinato, di uno generico o di un gruppo indifferenziato.

Qual è la parte della frase che ci consente di distinguere immediatamente se parliamo di un essere (o un oggetto) individuato o di uno non individuato? Riguardando gli esempi, ci rendiamo subito conto che a svolgere questa fondamentale funzione sono le brevi parole che accompagnano, nel primo caso, i cani (il, un, dei), nel secondo caso, le bambine (la, una, delle).

Ora guardati intorno: cosa vedi?

Il
libro di storia.
La pagina bianca del quaderno .
Un compagno di scuola.
Una lavagna.
Le mie matite colorate.
Delle penne rosse.

...e decine di altri oggetti e persone!! In tutti i casi, però, i nomi sono accompagnati proprio da quelle «parole brevi» che ci permettono di organizzare correttamente i nostri pensieri. Queste «parole brevi» sono gli articoli

Analizziamoli:

>> il si accompagna con il nome libro (ma nel primo esempio a cane) e, oltre ad indicarci che è un oggetto determinato (proprio il libro di storia, non quello di geografia), concorda con il suo genere (maschile) e numero (singolare);

>> la si accompagna con il nome pagina (ma nel secondo esempio a bambina) e, oltre ad indicarci che è un oggetto determinato (proprio il libro di storia, non quello di geografia), concorda con il suo genere (femminile) e numero (singolare);

>> un si accompagna con il nome compagno (ma nel primo esempio a cane) e, oltre ad indicarci che è un soggetto indeterminato (un compagno di scuola qualsiasi), concorda con il suo genere (maschile) e numero (singolare);

>> una si accompagna con il nome lavagna (ma nel secondo esempio bambina) e, oltre ad indicarci che è un oggetto indeterminato (una lavagna qualunque, non quella della mia classe!), concorda con il suo genere (femminile) e numero (singolare).

>> le si accompagna con il nome matite e, oltre ad indicarci che è un oggetto determinato (sono le mie, non di un altro), concorda con il suo genere (femminile) e numero (plurale);

>> delle si accompagna con il nome penne (ma nel secondo esempio a bambine) e, oltre ad indicarci che è una parte di un insieme più grande (alcune penne, quelle rosse, tra le altre possibili), concorda con il suo genere (femminile) e numero (plurale).

RICORDA
Un articolo, quindi, è quella parte variabile (cioè che cambia) del discorso che precede il nome concordando con lui per genere e numero, indicando se è un soggetto o un oggetto determinato (definito, già noto) o indeterminato (che non è definito o già noto).

È importante ricordare anche che:

>> un articolo, messo davanti a qualunque parola, la trasforma in nome:

I buoni hanno sempre ragione

aggettivo con valore di nome

Il voi veniva usato in tono referenziale

pronome con valore di nome

Il parlare francamente aiuta

verbo con valore di nome

I mai non portano da nessuna parte

avverbio con valore di nome

I con introducono il complemento di compagnia

preposizione con valore di nome

Il perché esprime una motivazione

congiunzione con valore di nome

 

>> certe volte un articolo è l’unico elemento grammaticale che distingue il maschile dal femminile o il plurale dal singolare:

 un insegnante/una insegnante
 la sottospecie/le sottospecie

>> in alcuni casi un articolo è l’unico elemento che ci permette di distinguere quelle parole con la stessa grafia (omografe) e che si pronunciano allo stesso modo (omofone):

 la boa/il boa

  • 1
  • 2

Stampa