Curcio Medie

L’espressione «paesi in via di sviluppo» (pvs) si riferisce alla definizione data dall’Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) di tutti i paesi con un reddito medio inferiore ai 9206 dollari annui. Al di là del reddito, tuttavia, sono molti altri i parametri economico-sociali che definiscono un paese in via di sviluppo. Tra di essi spiccano il peso che ha l’economia informale, il livello dell’indebitamento estero (v. debito), la speranza di vita e il tasso di mortalità infantile, la quantità di risorse destinate alla protezione sociale, il tasso di alfabetizzazione e di sicurezza alimentare, il rapporto tra popolazione urbana e rurale, il tasso di inurbazione, il grado di rispetto per l’ambiente. Si tratta, insomma, di paesi caratterizzati da un assetto politico, sociale, economico e culturale difficilmente comparabile con gli standard a cui è abituato il «mondo ricco» e che, proprio per questo, richiedono di essere studiati nella loro specificità.

Le caratteristiche dell’economia globalizzata, tuttavia, fanno sì che standard di sviluppo così poco confrontabili tra di loro (basti pensare alla differenza del costo del lavoro in un paese in via di sviluppo e in un paese ad alta industrializzazione) si trovino a coesistere all’interno dello stesso mercato globale e, addirittura, all’interno della stessa comunità economica. Ciò porta necessariamente a ridefinire gli standard o verso l’alto (migliorando il tenore di vita di chi sta peggio) o verso il basso (riducendo le garanzie e i diritti di chi sta meglio). In questo incontro-scontro tra paesi in via di sviluppo e paesi ricchi si attua il processo di transizione che ha portato a definire una parte dei pvs come «paesi emergenti». Si tratta di una categoria di paesi già appartenenti al Terzo o Secondo Mondo (Sudafrica, Messico, Brasile, Cina, India, Malesia, Filippine, Thailandia, Turchia, Russia) che hanno ormai raggiunto tassi di crescita economico-sociali in grado da accorciare la distanza rispetto ai paesi sviluppati. Gli aspetti che caratterizzano la crescita dei paesi emergenti sono un graduale incremento dei diritti civili, la presenza di leader politici competenti, la trasformazione dell’agricoltura in senso intensivo, l’adozione di sistemi orientati all’economia di mercato, la capacità di attrarre investimenti esteri, l’esercizio di una leadership politica nelle zone d’influenza e una diminuzione del tasso di povertà.