Curcio Medie

Uomo politico italiano (1893-1964)

Nato a Genova nel 1893, Togliatti si iscrive nel 1911 all’Università di Torino, dove si laurea in Giurisprudenza. Durante gli studi conosce Antonio Gramsci e nel 1914 aderisce al Partito Socialista Italiano. Nella prima guerra mondiale presta servizio militare fino al 1917, quando viene congedato. In questi anni si avvicina ulteriormente al marxismo e nel 1919 è tra i fondatori del settimanale L’Ordine Nuovo, insieme a Tasca, Terracini e lo stesso Gramsci. Nel gennaio 1921 contribuisce alla formazione del Partito Comunista d’Italia (PCI), diventando membro del Comitato centrale dal marzo 1922. Antifascista, durante il regime si rifugia a Mosca e a Parigi. Nel corso del suo lungo soggiorno in Francia diventa segretario del PCI. Partecipa con continuità alle attività dell’Internazionale, l’associazione costituita dai partiti socialisti e comunisti dei diversi paesi europei, di cui diventa segretario nel 1937. Nello stesso anno, con lo pseudonimo di Ercole Ercoli, prende parte alla guerra civile in Spagna. Ritornato in Francia, viene arrestato durante il Governo Daladier, subito dopo lo scoppio della seconda guerra mondiale. Nel 1940 si rifugia in URSS, da dove conduce i Discorsi agli Italiani, trasmissioni radiofoniche contro il regime fascista, utilizzando lo pseudonimo di Mario Correnti. Tornato in Italia, nel 1944 è il fautore della cosiddetta “svolta di Salerno”, con cui il PCI decide di accantonare momentaneamente i propri pregiudizi e di partecipare ai Governi di coalizione del dopoguerra. Togliatti diventa così ministro senza portafoglio nei Gabinetti Badoglio e Bonomi (1944), vicepresidente del Consiglio nel secondo Governo Bonomi, ministro della Giustizia con Parri e De Gasperi (fino al 1o luglio 1946), membro della Costituente e quindi deputato nel 1948, quando il PCI era già passato all’opposizione. Nell’aprile del 1948, dopo la vittoria della Democrazia Cristiana alle elezioni, accetta il risultato elettorale tenendo a freno la corrente rivoluzionaria del partito. Nel luglio dello stesso anno, all’uscita dalla Camera, rimane gravemente ferito in un attentato. Dopo essersi rimesso, continua a guidare il partito in momenti assai difficili, soprattutto dopo il XX congresso del Partito Comunista Sovietico del 1956, quando il PCI assume una propria linea politica, più democratica, emancipandosi dai comunisti dell’URSS. Togliatti muore nell’agosto 1964 durante un soggiorno in Crimea, colpito da un malore. Lascia in quell’occasione un testamento politico, il cosiddetto Memoriale di Yalta, che si aggiunge ad altre opere come Politica comunista (1945), Discorsi alla Costituente (1958), Il Partito Comunista Italiano (1958), La via italiana al socialismo (1964).